Stellantis: sfida al mercato
04/01/2021
di Grazia Dragone
Nasce il quarto colosso dell´automotive
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Dopo mesi di intense trattative, nasce Stellantis, ambizioso progetto di fusione tra due grandi nomi dell’automotive: PSA e FCA, che uniscono strategie e know-how per dare vita a quello che si configura come il quarto costruttore automobilistico sulla scena mondiale.
Proprio per lunedì 4 gennaio è prevista la convocazione delle assemblee straordinarie degli azionisti per deliberare sulla fusione paritetica, in modalità streaming a causa della pandemia in corso. Dopo le assemblee il passo successivo è la quotazione di Stellantis alle Borse di Parigi, Milano e New York. La sede della nuova società è in Olanda, John Elkann ne sarà il presidente, mentre Carlos Tavares, CEO di PSA, ricoprirà la carica di amministratore delegato.
In Stellantis confluisce il patrimonio delle due società fondatrici e la forza dei 14 marchi automobilistici che rientrano nel nuovo gruppo. Il nome Stellantis, con chiaro riferimento alle stelle, rappresenta, come il logo, l’ottimismo, l’energia e lo spirito di rinnovamento di un’azienda che aspira ad essere un riferimento nella mobilità sostenibile.
Il nuovo colosso del mercato auto porta in dote un patrimonio costituito da 400.000 dipendenti, 180 miliardi di fatturato e oltre 8,7 milioni di vetture immatricolate.
Nella prima versione dell’accordo era prevista una divisione tra le cedole garantite ai soci FCA e quelle degli azionisti PSA. La nuova intesa prevede un dividendo di 2,9 miliardi per FCA, a cui si somma una distribuzione di carta Faurecia di 1,349 miliardi, equivalente al 23%. Nelle prossime settimane si procederà alla distribuzione dei dividendi.
Verrà preparato un piano industriale, dove saranno presentati i modelli che entreranno in produzione, le piattaforme utilizzate e gli stabilimenti dove saranno realizzati.
La fusione tra FCA e PSA non determinerà alcun effetto sull’occupazione. Exor è il primo azionista di Stellantis, con il 14,4%, Peugeot avrà il 7,2%, lo Stato francese il 6,2% e Dongfeng il 5,6%. E’ previsto, inoltre, l'ingresso nel board di rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori.
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