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Piaggio aumenta la quota di mercato
03/08/2011
di Grazia Dragone
Aprilia Scarabeo, Piaggio Liberty e Vespa LX sono i modelli più venduti
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E’ un luglio che porta bene in casa della Piaggio, dove, secondo gli ultimi dati, la quota di mercato passa al 29,9%, salendo di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2010. L’azienda di Pontedera ha reso noto, in una nota, poi diffusa da Confindustria Ancma, che questi numeri sono il risultato dell’ottimo andamento degli scooter (50cc e over 50cc), in cui il Gruppo ha toccato, nel mese di luglio, il 37,6% complessivo, crescendo dell’1,7 % rispetto a luglio 2010, mentre nel segmento 50cc, la quota di mercato si colloca al 51,3% (+1,5 punti percentuali).
Sono i modelli Aprilia Scarabeo, Piaggio Liberty e Vespa LX a contendersi i gusti dei clienti nella speciale classifica che li vede sul podio.
Per quanto riguarda, invece, i modelli over 50cc, l'incremento è pari a 1,8 punti percentuali e porta la quota del gruppo in Italia al 31,2%. Ciò è stato possibile grazie alla crescita del marchio che ha investito nelle famiglie di scooter Liberty e Scarabeo, che ha visto l’arrivo anche della nuova Vespa PX. Guardando in un’ottica più generale, il settore delle due ruote è in affanno come quello delle auto. I dati ufficiali indicano un trend negativo già a partire giugno, che registra un –19,6%, mentre luglio con i 29.591 veicoli immatricolati si attesta a -23,2%.
E il Presidente di Confindustria ANCMA(Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), Corrado Capelli, lancia l’allarme per il settore: “Non si modifica l’impostazione negativa di quest’anno che vede un ridimensionamento del mercato su livelli raggiunti alla fine degli anni ’90. Non è solo l’assenza di incentivi a deprimere le vendite, ma la sostanziale mancanza di reddito disponibile che porta i clienti a rivolgersi al mercato dell’usato”. Ed ancora: “Per recuperare il terreno perduto, non bastano gli sforzi dei produttori per sviluppare moto e scooter innovativi sia sotto il profilo della sicurezza che della compatibilità ambientale; occorre fermare la crescente pressione fiscale che incide sui costi di gestione attraverso le accise sui carburanti, gli incrementi dei premi assicurativi, le imposte sulle immatricolazioni e i pedaggi autostradali”.
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