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Auto, 2012 anno di crisi profonda
29/12/2012
di Giovanni Iozzia
Nei mesi appena passati il trend negativo del mercato automobilistico è stato continuo e anche il 2013 non preannuncia niente di positivo. Marchionne personaggio dell´anno
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Sono quattordici mesi che il mercato delle auto è in negativo e «Non ci sono segnali che possano far sperare in una ripresa a breve». ha commentato Romano Valente, Direttore Generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere.
«In particolare nel mercato italiano - ha aggiunto Valente -, dove le aspettative sono legate alla prossima competizione elettorale e alla persistente esigenza/opportunità di rinnovo del parco circolante, tra i più anziani d’Europa, per una ripresa spontanea della domanda, una volta ridotta la pressione fiscale sulle famiglie, con conseguente rilancio dei consumi di beni durevoli. A fine anno il mercato dei 27 Paesi europei e i 3 dell’Efta dovrebbe archiviare un volume di immatricolazioni di poco superiore a 12.600.000, in flessione di circa il 7%».
L'Unrae, in attesa dei dati definitivi attesi nei primi giorni di gennaio, stima che per il 2012 le immatricolazioni in Italia saranno 1.680.000 unità (-4%); invece, secondo l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, il mercato auto italiano si attesterà a 1.650.000.
La Legge di stabilità recentemente approvata dal Parlamento purtroppo contiene poco o nulla che riguarda il comparto delle auto tranne che una riduzione al 20% della deducibilità delle auto aziendali. Le uniche che mantengono la piena deducibilità sono le auto strumentali e adibite a uso pubblico, ad esempio i taxi. Altro argomento che riguarda gli automobilisti la conferma, che le rende definitive, delle accise sui carburanti che erano state varate in modalità transitoria lo scorso 9 agosto. Quindi, in definitiva, nessun aiuto da parte dello Stato.
La Fiat, nonostante il crollo delle vendite in Italia e in Europa, riesce a resistere grazie a quanto sta facendo la Chrysler negli Stati Uniti, dove le vendite dei suoi modelli sono in crescita continua. Sergio Marchionne, tra le luci americane e le ombre italiane ed in particolare quelle del mancato progetto di Fabbrica Italia, è senza dubbio il personaggio dell'anno dell'intero settore dell'automotive.
Lo scorporo della Fiat Group in Fiat Spa e Fiat Industrial, avvenuto proprio l'1 gennaio 2011, è stato un fatto epocale. Fiat Group ha continuato a produrre vetture, mentre Fiat Industrial si occupa di attività relative a macchine agricole e per l'edilizia oltre che dei veicoli industriali. Dopo 110 anni la Fiat cambiava realmente per la prima volta.
Ma oltre a ciò, Marchionne nel 2012 ha ricevuto la piena consacrazione delle sue nuove regole imposte alla produttività, ha giocato sapientemente sul trasferimento delle fabbriche italiane della Fiat all'estero, smentendolo solo dopo l'incontro con il premier Mario Monti nel quale ha ottenuto gli aiuti di Stato. E poiché l’unione europea li proibisce espressamente è stato adottato l’escamotage di un aiuto per promuovere l’export italiano all’estero. Dopo ciò l’amministratore delegato della Fiat ha confermato che l'Italia resta strategica per la produzione delle automobili Fiat. In attesa della ripresa economica.
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