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Pedoni: una strage


09/08/2014

di Giovanni Iozzia

Partita una campagna per limitare i troppi incidenti stradali che coinvolgono in particolare bambini e anziani


Pedoni: una strage [ Roma, Lazio, Italia ] - Troppi incidenti stradali che coinvolgono pedoni che spesso, purtroppo, appartengono alle cosiddette categorie deboli e cioè bambini e anziani.
E’ nata per questo motivo la campagna Siamo tutti pedoni promossa sotto l'Altro Patronato del Presidente della Repubblica da Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil, Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza della Regione Emilia-Romagna e Centro Antartide; con il patrocinio del Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Anci, Conferenzadelle Regioni e delle Province Autonome, Legautonomie – Associazione Autonomie Locali, AlmaMater Studiorum – Università di Bologna, Euromobility.

La campagna (che raccoglie l’adesione di una pluralità di soggetti: pubbliche amministrazioni, media, associazioni, aziende, ausl, scuole, ecc.) ha l’obiettivo di porre l’attenzione sulle tragedie stradali che hanno come vittime bambini e anziani, puntano alla loro limitazione massima attraverso una nuova cultura della strada, rendendo più sicure le strade, attuando un’azione repressiva più incisiva.

La campagna, inoltre, vuole anche sottolineare gli aspetti positivi del camminare non solo per la mobilità ma anche per la salute e l’ambiente. Vuole anche sensibilizzare al rispetto del diritto alla mobilità di portatori di handicap, anziani, genitori con passeggino evitando il parcheggio selvaggio e l’occupazione degli spazi riservati.

Secondo i dati forniti dall’Asaps (l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), nelle città italiane si registra il 43% delle vittime della strada, contro una media europea del 34%, che in molti paesi scende anche sotto il 25%: Le città italiane sono dunque le più insicure d’Europa. Inoltre il 42% dei morti in città è un pedone o un ciclista.
In termini assoluti i 7.000 morti e gli oltre 200.000 feriti in dieci anni sono i dati impietosi sulle tragedie che coinvolgono i pedoni. Il 30% dei pedoni perde la vita mentre attraversa sulle strisce e oltre il 50% delle vittime ha più di 65 anni.

L’aspetto più grave, però, è il fatto che negli ultimi due anni hanno fatto registrare un drammatico aumento nel numero di bambini travolti e uccisi sulle strade italiane. Dopo anni di forte calo, sempre secondo i dati forniti dall’Asaps, nel 2013 il numero di giovani vittime (da 0 a 13 anni) è balzato a quota 48 rispetto alle 11 del 2012. Nel 2014 i decessi sono 23 ma, purtroppo, i mesi più pericolosi dell'anno devono ancora arrivare.

La campagna punta essenzialmente a modificare i comportamenti di chi guida che sono importanti e per di più produrrebbero effetti immediati ed a costo zero.
«Chi guida - si legge nel programma dell’iniziativa - deve imparare a rispettare le regole del codice della strada, ma soprattutto del buon senso. A cominciare dall'abitudine a limitare la velocità, specialmente nei centri urbani e a ridosso degli attraversamenti pedonali, e da quella di non guidare se si ha bevuto, si è stanchi o si sono assunte droghe. Su questo fronte la strategia vincente è quella del bastone e della carota: interventi di educazione e di sensibilizzazione uniti ad efficaci misure di repressione per chi sbaglia, basti pensare ai risultati ottenuti dalla patente a punti o dal Tutor in autostrada».

Ovviamente anche i pedoni possono contribuire a garantire la propria incolumità guardano bene la strada prima di attraversare.
Per quanto riguarda i bambini, devono essere gli adulti ad aiutarli e quindi vanno tenuti per mano, senza lasciarli indietro o farli scappare avanti.

Altro punto rilevante è la corretta gestione delle strade che è fondamentale per evitare gli incidenti. Utilizzare, quindi, tutti gli strumenti tecnici a disposizione per limitare la velocità e garantire la massima sicurezza.
Importantissimo, infine, che la visuale dagli e degli attraversamenti non sia ostruita da veicoli parcheggiati, cassonetti, cartelloni o altri oggetti.


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