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Termini Imerese, raggiunto l’accordo


15/02/2011

di Giovanni Iozzia

L’ok a tutti e sette i progetti della shot list: al posto dello stabilimento della Fiat sorgerà un grande polo multi produttivo


Termini Imerese, raggiunto l’accordo Lo stabilimento di Termini Imerese, che la Fiat abbandonerà alla fine di quest’anno, diventerà un grande polo multi produttivo in cui si produrranno ancora auto ma che ospiterà anche serre fotovoltaiche, grande distribuzione e attrezzature mediche, studi per cinema e fiction. L’accordo di programma è stato infatti approvato alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, tra la Fiat e la Regione Sicilia, la Provincia di Palermo, il Comune di Termini Imerese e l'Area di sviluppo industriale che è proprietaria dei terreni. La firma sarà apposta in forma ufficiale mercoledì 16 febbraio.

«Da una situazione di crisi – ha dichiarato il ministro Romani - ne abbiamo ricavato una straordinaria case history italiana di ristrutturazione aziendale, industriale, che dà anche alla Sicilia la possibilità di raddoppiare l'occupazione». Infatti «La Fiat cede gli impianti a patto di una ricollocazione integrale», anzi, aggiunge Romani, «a fronte dei circa 1.500 dipendenti attuali si arriverà a 3.300».
«L'accordo per Termini Imerese rappresenta il punto di avvio per una strategia di rilancio industriale, che vede la Regione recitare un ruolo da protagonista». Lo dice il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, commentando l'intesa raggiunta per il futuro dell'area industriale siciliana. «Di sicuro - continua Lombardo - ogni passo di questo accordo verrà compiuto coinvolgendo i sindacati territoriali, per determinare delle scelte condivise».
Soddisfazione da Cisl, Uil e Ugl, convocati al tavolo per l'illustrazione dell'accordo, riserva dalla Cgil.

I sette progetti industriali inseriti nella short-list stilata dall'advisor Invitalia sono dunque tutti compatibili tra loro. Due riguardano il settore delle auto: quella della De Tomaso di Gian Mario Rossignolo, che produce auto di lusso, e quella del fondo Cape Natixis, guidato dal finanziere siciliano Simone Cimino, insieme all'alleato indiano Reva, per la produzione di auto elettriche accanto ad una rete solare per rifornirle di energia. Le altre cinque sono: Med-Studios che vuole realizzare teatri di posa per cinema e fiction tv per la Einstein Multimedia; le serre fotovoltaiche di Ciccolella, uno dei gruppi leader in Europa nei settori della produzione e della commercializzazione di fiori recisi e piante da vaso, prima azienda florovivaistica quotata in borsa; la Newcoop, un'azienda piemontese che si occupa di piattaforme logistiche e grande distribuzione; Lima, una società friulana specializzata nella progettazione e produzione di protesi ortopediche delle articolazioni ossee; la Biogen Termini che si occupa dello stoccaggio di biomasse per la produzione di energia. C’è un ottavo progetto che al momento è in stand bay perché presentato fuori tempo massimo, ma che potrebbe essere recuperato, e riguarda il settore auto: la DR Motor Company, casa automobilistica di Macchia d'Isernia, che punta a rilevare l'intero sito.

Sono previsti investimenti pubblici per 450 milioni di euro: 100 milioni dal Ministero dello Sviluppo e 350 milioni dalla Regione Sicilia, dei quali 200 milioni per la reindustrializzazione del sito e 150 milioni per le infrastrutture. L'investimento totale è di oltre un miliardo di euro aggiungendo le quote dei privati.


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