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Termini Imerese, la De Tomaso presenta il suo progetto
29/03/2011
di Giovanni Iozzia
Prevista la produzione di 38 mila auto l’anno e l’occupazione di 1.450 addetti
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La De Tomaso ha presentato a Fim, Fiom, Uilm, Ugl e Fismic il piano industriale per il rilancio dello stabilimento di Termini Imerese che la Fiat abbandonerà alla fine dell’anno. L’incontro si è tenuto nella sede del ministero dello Sviluppo Economico a Roma, il primo di una serie che riguarderà tutte le sette proposte della short list compilata dall’advisor Invitalia.
«Su Termini Imerese presentiamo una proposta seria alla quale abbiamo lavorato per un anno». Ha detto Gian Mario Rossignolo, patron della De Tomaso. «Siamo qui con spirito di servizio – ha aggiunto – e non sono né ottimista né pessimista. So solo che ci lavoriamo da oltre un anno e che è una proposta seria». Degli altri competitor Rossignolo dice «Non parlo delle altre proposte, parlo solo della mia». A questo primo incontro, infatti, seguiranno quelli con il gruppo florovivaistico Ciccolella, a Biogen e con Eistein Multimedia. Nulla di stabilito, invece, con il fondo Cape, la società Lima e New Coop che non hanno ancora dato la disponibilità ad incontrare i sindacati. Rossignolo, però, ha chiesto l’utilizzo dell’intero impianto: «Non si può spaccare una fabbrica e gestirla in dieci», ha precisato. Infine sembra che sia stato manifestato un forte disappunto per le lentezze e le lungaggini burocratiche che rallentano la messa in atto dell’investimento.
La De Tomaso, ha presentato un piano industriale che prevede la realizzazione di due modelli di automobili di alta gamma, una city car di lusso e un crossover, per una produzione totale di 38 mila vetture l'anno, 30 mila le citycar e 8 mila piccoli suv. Si tratta di un investimento di circa 420 milioni di euro in tre anni per dare occupazione a regime a 1.450 persone. La proposta prevede l’utilizzo sia dello stabilimento Fiat sia di quello Magneti Marelli con la tecnologia Univis. Verrà anche creata una selleria per la realizzazione a mani degli interni delle auto che dovrebbe occupare poco meno di un terzo dell’intera forza lavoro.
I sindacati dei metalmeccanici hanno giudicano in maniera abbastanza positiva il piano industriale presentato da Gian Mario Rossignolo. Per il segretario nazionale della Uilm, Eros Panicali, è «un primo incontro dato che il progetto è molto ambizioso, forse anche troppo, e quindi dovrà essere verificato un po' meglio». Secondo il segretario nazionale della Fim, Bruno Vitali, «il piano, sulla carta sembra girare, poi bisogna vedere nella pratica. Dobbiamo prendere un po' meglio le misure, per ora siamo cauti». Per Enzo Masini, della Fiom, «I modelli presentati sono ad alto valore aggiunto, il problema è capire su quali investimenti regge il progetto, quali sono le risorse». Secondo Italo Gatta, vicesegretario nazionale dell'Ugl-metalmeccanici, il progetto «ci sembra positivo, ma bisogna capire bene i dettagli, quindi resta la prudenza».
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