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Autovelox truccati: scoperta maxi-truffa, 146 comuni coinvolti
18/03/2011
di Fabiana Muceli
Circa 50 autovelox truccati, per un totale di 11,5 milioni di euro di illeciti e 82 mila automobilisti coninvolti
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Autovelox truccati, capaci di registrare velocità superiori al 15% rispetto ai reali ritmi di marcia. La Guardia di Finanza di Brescia ha smascherato una maxi truffa e denunciato 558 persone coinvolte, di cui 367 dipendenti comunali e funzionari pubblici, con l'accusa di truffa aggravata, turbativa d'asta e corruzione, associazione a delinquere, frode fiscale e falsa fatturazione. Circa 82 mila automobilisti truffati in 146 comuni diversi, per un ammontare delle sanzioni pari a 11,5 milioni.
Dopo cinque anni di indagini, le forze dell'ordine sono riuscite a risalire al capo della maxi truffa, un sessantenne di Desenzano del Garda, Diego Barosi. L'uomo sarebbe il proprietario della “Garda segnale”, e sul curriculum vanta numerose società aperte e chiuse, secondo le accuse, per acquisire gli appalti relativi alla gestione degli autovelox risultati poi essere non a norma. Il bresciano non è nuovo a queste vicende: alcune Procure italiane avevano già iscritto il suo nome, tra cui quella di Sala Consilina (Salerno) dove un automobilista fece ricorso su una multa ricevuta per eccesso di velocità.
Le indagini della Guardia di Finanza hanno permesso poi di ricostruire il giro d'affari: circa 50 autovelox taroccati, installati a seguito di gare d'appalto truccate a cui partecipavano solo le ditte controllate dall'uomo, in alcuni casi grazie al sopporto della Polizia locale o di funzionari corrotti. Il sistema era questo: sui verbali prodotti dagli autovelox incriminati, comparivano sempre le matricole degli unici due omologati, che di conseguenza risultavano operanti contemporaneamente in più parti d'Italia.
Con questo magheggio, agli automobilisti risultava impossibile contestare le multe ricevute. Nelle tasche di Barosi finiva circa il 40% delle sanzioni imposte, una quantità di denaro enorme investita in proprietà immobiliari come cinema, alberghi e villaggi turistici, nelle zone di Vicenza, Verona, Foggia. In totale si parla di 245 immobili di cui 51 già confiscati.
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