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Lapo Elkann e la Fiat accusano le istituzioni di non aiutare le imprese
27/05/2011
di Gianni Lo Russo
Il Presidente del Gruppo Fiat, nell’incontro con Confindustria, ha lamentato una mancanza di aiuto del Governo nei confronti degli imprenditori
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Il momento negativo che si sta vivendo a seguito della crisi economica in Italia continua a tenere banco ed ora sono gli imprenditori ad alzare la voce.
Nell’ultimo incontro di Confindustria, il presidente del marchio Italia Indipendent e responsabile del brand promotion di Fiat, Lapo Elkann, ha lasciato trasparire tutta la sua amarezza per l’operato del Governo italiano dichiarando: “le istituzioni non fanno un buon lavoro, non ci aiutano”. Parole dure quelle dell’imprenditore italiano che chiede una maggiore considerazione delle istituzioni nei confronti degli industriali, i quali risultano estremamente penalizzati da un sistema fiscale e contrattuale inadeguato e bisognoso di sostanziali modifiche.
Lapo Elkann intervenendo nel corso della presentazione di un libro ha aggiunto: “non voglio fare polemica, io amo il mio Paese, ma per investire oggi è necessario andare all’estero”. È questo perciò lo stato d’animo degli imprenditori italiani, che sono sempre più costretti ad emigrare all’estero per poter operare. Il fenomeno dell’immigrazione imprenditoriale è in netta crescita e questo è un dato molto preoccupante che raffigura una situazione fortemente penalizzante per tutto il Paese, con lo spostamento delle imprese all’estero si impedisce la crescita occupazionale e si sostiene una regressione economica ancora più forte.
Il presidente del Gruppo Fiat sostiene di: “condividere quello che ha detto all’assemblea il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Noi come Paese abbiamo grandi potenzialità, che però non vengono sfruttate. Il Paese gioca troppo in difesa e l’impresa non è aiutata a giocare in attacco”. È indispensabile un maggior aiuto da parte del Governo il quale è stato invitato da Elkann a “non perdere troppo tempo” asserendo che: “quello che fanno gli uomini di potere nelle ore di divertimento non dovrebbe stare sulle prime pagine dei giornali”.
Ai duri attacchi degli imprenditori e di Fiat ha replicato il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia dicendo: “Non ci pieghiamo alle esigenze dei singoli … sono finiti i tempi in cui poche aziende decidevano l’agenda di Confindustria”. La Marcegaglia ha aggiunto che, ha ben chiara l’azione riformatrice da portare avanti, ma lo farà senza strappi improvvisi dannosi per il Paese; e con una punta critica verso Fiat ha sottolineato: “La mia azienda di famiglia non ha mai preso un euro di contributo pubblico a differenza di quanto avvenuto per le altre imprese presenti in sala”.
Sulla delicata questione si è espresso infine, anche John Elkann che all’uscita dell’Auditorium di Viale dell’Astronomia ha affermato: “Non possiamo che essere soddisfatti di questa voglia di riforme … l’uscita da Confindustria di Fiat non è un tema d’oggi, non è un tema di attualità”. Dichiarazioni pesanti quelle del giovane imprenditore, che lasciano presupporre una quasi rottura dei rapporti con Confindustria, accusata negli ultimi anni di non essere andata incontro agli imprenditori e nemmeno alle esigenze del Gruppo Fiat.
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