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Caro benzina, 1,98 euro a litro in autostrada
17/08/2012
di Fabiana Muceli
Raggiunto il record storico dello scorso aprile. Il prezzo dei carburanti incide pesantemente sulle tasche degli italiani
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L'aumento delle accise spinge nuovamente i prezzi dei carburanti a livelli record. Il picco massimo del costo della benzina verde si è registrato in alcuni distributori dell'isola di Ischia, dove sono stati raggiunti i 2,019 euro al litro. In autostrada, invece, lungo la Milano-Serravalle si segnalano i 2 euro e sedici millesimi al litro per la verde servita in un distributore Agip-Eni. Stesso prezzo per Tamoil a Sestri Levante.
E' stato dunque raggiunto il record storico dello scorso aprile, con ben 14 aree di servizio dove la verde viene servita a quota due euro, e picchi medi di 1,98 euro al litro. Secondo il Codacons, l'automobilista si ritrova a dover sborsare quasi 20 euro in più per un pieno, rispetto al 16 agosto 2011: una stangata per gli italiani in partenza per le vacanze e per quelli di ritorno che l'associazione stima in 560 milioni di euro, con “effetti dirompenti” per famiglie ed economia. Adusbef e Federconsumatori chiedono lo “stop delle tassazioni, il controllo delle speculazioni e la modernizzazione dell'intera filiera petrolifera”.
Il caro dei carburanti tradizionali, d'altra parte, ha spinto i consumatori verso alternative come la propulsione a gpl, la cui quota di mercato sfiora il 10%, più del triplo rispetto allo stesso mese del 2011. E segue il trend del 2012, con 10.773 immatricolazioni a gpl, il 159% in più rispetto all'anno precedente.
Un aumento che del resto non sorprende, con la benzina che supera i due euro al litro mentre il prezzo del gpl si mantiene attorno a quota 80 centesimi. “Il costo di un litro di benzina è insostenbile”, affermano le associazioni industriali. “Una situazione che mette a rischio la ripresa dell'economia, in un Paese in cui l'88% delle merci viaggia su strada”.
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