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Caro-benzina: ritorna il tormentone estivo


16/07/2013

di Grazia Dragone

L’estate calda degli aumenti del carburante presenta un conto amaro agli automobilisti italiani


Caro-benzina: ritorna il tormentone estivo La serrata dei benzinai e il richiamo, inascoltato, del Ministro dello Sviluppo Economico Zanonato contro gli aumenti ingiustificati dei carburanti imposti dai petrolieri, caratterizzeranno il prossimo esodo estivo, che vedrà gli automobilisti alle prese con l’agognato periodo vacanziero, seppur limitato data la difficile congiuntura economica.

Ritorna, quindi, puntuale come ogni anno l’abuso dei petrolieri che impongono alla vigilia dei grandi appuntamenti con le vacanze l’insopportabile aumento dei carburanti, già a quote stellari. Sordi alle voci del governo, che chiede: “Basta aumenti del carburante nella stagione estiva”, e soprattutto alle richieste de gestori, che hanno deciso di fermarsi per ben tre giorni (dalle 22 di martedì 16 fino alle 6 del 19 luglio). I petrolieri preferiscono, invece, ascoltare le sirene del profitto, a danno della collettività.

Il governo è stato indifferente alle nostre denunce, affermano Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio in una nota: “Solo assoluta indifferenza - spiegano le tre sigle dei gestori - Nessun intervento per esercitare le prerogative istituzionali indirizzate a garantire il rispetto delle leggi e degli accordi formalmente sottoscritti. Nessuna attività di mediazione fra le parti per impedire un vero e proprio olocausto economico perpetrato ai danni di centinaia di imprese di gestione e di oltre 6 mila lavoratori cui viene violentemente sottratto reddito e posto di lavoro”.

Intanto il prezzo della benzina continua a salire. Già giovedì 11 luglio nelle stazioni Eni, seguiti poi da tutte le altre compagnie erano stati rilevati rincari nell’ordine di 0,005 e 0,015 euro il litro, portando ad un prezzo massimo segnato da TotalErg a 1,865 euro il litro. Il rialzo dei carburanti è scattato nonostante il recente calo sui mercati internazionali del prodotto raffinato.

Secondo i dati diffusi dalla Cgia di Mestre, gli automobilisti italiani, insieme agli olandesi, sono i più vessati dai costi eccessivi della benzina. Mentre, per quanto riguarda il diesel, il prezzo l'Italia si colloca al vertice dell'Unione Europea. La Cgia ha messo a confronto il prezzo alla pompa della benzina verde e del gasolio di autotrazione dei Paesi dell’area euro il 13 luglio scorso.
In Italia il livello di tassazione (accise + Iva) tocca 1,030 euro al litro, mentre in Olanda accise e tasse risultano superiori al Belpaese (1,059 al litro). Rispetto alla media europea, il prezzo al litro praticato in Italia è superiore di 0,204 euro.

Intanto, il Presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, Roberto Alesse, ha convocato per il prossimo 17 luglio, alle 14.30, i rappresentanti delle compagnie petrolifere Shell Italia, Eni, Tamoil Italia, Total Erg, Esso Italiana, Kuwait Petroleum Italia, Api, e il concessionario Autostrade per l'Italia per discutere della vertenza con le associazioni dei gestori.

I rivenditori di petrolio replicano al Ministro Zanonato con una nota dove Assopetroli-Assoenergia dichiara. “Il Ministro Flavio Zanonato ha ragione quando afferma che per riallineare il costo dei carburanti alla media europea occorre intervenire sulla componente fiscale. Al netto delle accise il costo dei carburanti italiani”, dichiara Franco Ferrari Aggradi presidente di Assopetroli-Assoenergia, “è praticamente allineato alla media europea: occorre quindi intervenire rapidamente sulla componente fiscale, circa il 60% del prezzo finale, per arrestare il crollo dei consumi che ha comportato, dal 2007 ad oggi, una perdita di volumi di circa il 25%. Crollo che ha posto le aziende del settore, e la stessa tenuta del sistema, in stato di crisi”.

Ed ancora, per Assopetroli-Assoenergia “intervenire sull'abnorme peso fiscale è una necessità. Riuscire a rilanciare i consumi, che si ritenevano erroneamente incomprimibili, inciderebbe positivamente sulle entrate e avrebbe un effetto positivo su tutta la filiera produttiva oltre ad avvantaggiare famiglie ed imprese e, più in generale, la mobilità nel Paese”.
Sempre per il presidente di Assopetroli-Assoenergia, Ferrari Aggradi: “servirebbe un provvedimento combinato che mettendo seriamente mano alla spesa pubblica, per recuperare risorse, provveda ad un uso ragionato delle accise, di cui si è abusato, anche mediante l'individuazione di un tetto massimo da non superare.”


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