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Dazi, protezionismo e le incognite del futuro
22/10/2019
di Grazia Dragone
Le sfide del mercato secondo BMW all´ISPI Forum di Milano
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[ Milano ] -
L’ISPI Forum, evento che si è svolto a Milano, agli inizi di ottobre, ha rappresentato l’occasione per trattare l’importante tema sul Futuro del Multilateralismo.
L’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale insieme a BMW ha promosso un focus sull’economia globale e i suoi sviluppi, tenendo ben presente la congiuntura attuale, che vede sempre più in crisi il modello globalizzato indirizzandosi verso il protezionismo e la scelta di privilegiare il mercato interno, a scapito degli equilibri sedimentati negli anni precedenti.
Il discorso di Nicolas Peter, Member of the Board of Management of BMW AG, Finance, era incentrato su questo aspetto. Peter ha sottolineato come sia difficile pensare a un settore più globalizzato di quello delle auto, tra le merci più scambiate al mondo, anche nei suoi singoli componenti, che transitano più volte attraverso le frontiere. Il tempo attuale è basato su crescenti politiche protezionistiche, meno collaborative e più legate agli interessi individuali.
Nelle sue parole, Peter evidenzia come i negoziati dell'OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) si siano arenati, così come l'interesse per le istituzioni multilaterali. Citando il NAFTA (Nord American Free Trade Agreement - Accordo Nordamericano per il Libero Scambio), nonostante la sua sostituzione con il nuovo accordo, l'USMCA (United States–Mexico–Canada Agreement), mostra equilibri tra i paesi partecipanti alterati.
Stanno emergendo con sempre più maggiore forza le relazioni commerciali bilaterali: l'Unione Europea ha negoziato accordi di libero scambio con Canada, Giappone, Vietnam e Paesi del Mercosur, per esempio. Tuttavia, anche i negoziati bilaterali risultano instabili. Questa tendenza determina delle conseguenze per quelle società transnazionali come BMW Group, la cui produzione è orientata al mercato globale e quindi trae grande vantaggio dall’accesso ai mercati senza barriere. Anche l’imminente Brexit desta preoccupazione, perché offre scenari incerti e difficilmente prevedibili. L’abbandono del Regno Unito senza alcun accordo vedrà il Gruppo BMW alle prese con tariffe aggiuntive sostanziali, insieme alle spese per la logistica e alle modifiche ai sistemi IT. Tutto questo condurrà ad un inevitabile aumento dei prezzi con una ricaduta sulle vendite, determinando un calo della produzione, con conseguenze anche sui lavoratori.
Peter conclude il suo discorso spiegando come l’unica via possibile per superare le grandi incertezze del futuro e le sfide del mercato sia lavorare insieme, adottando uno spirito collaborativo.
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