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Marchionne: per la Fiat un 2009 oltre ogni stima


21/01/2010

di Fabiana Muceli

L´amministratore delegato contraddice le previsioni degli analisti. Il Lingotto potrebbe fare a meno degli incentivi statali


Marchionne: per la Fiat un 2009 oltre ogni stima Un 2009 positivo per la Fiat, migliore rispetto alle previsioni degli analisti. Sergio Marchionne, amministratore delegato del Lingotto, non ha dubbi. L'anno che si è chiuso e i risultati ottenuti faranno da traino a questo 2010, che andrà in crescendo anche senza gli incentivi statali. Il manager ha fatto il punto della situazione al margine degli Uk-Italy Business Awards, poco prima di entrare nella sede della Borsa Italiana dove ha ricevuto dal governo britannico il premio come azienda investitrice dell'anno in Inghilterra.

La Fiat dunque non avrà necessariamente bisogno dell'intervento statale, potrà sostenere il mercato anche senza, secondo quanto ha sostenuto l'a.d. Che ha poi aggiunto che un mancato intervento dell'esecutivo sarebbe più un problema per l'intero sistema industriale italiano che per l'azienda torinese.

Per questo Fiat, ha aggiunto ancora Marchionne, non emetterà alcun bond: l'attuale profilo finanziario del gruppo è compatibile con gli investimenti programmati per prossimi due anni, che si attesteranno intorno agli otto miliardi di euro. Non vi sarebbero dunque problemi di liquidità e di conseguenza neppure la necessità di emettere obbligazioni. Lunedì prossimo a Torino il consiglio di amministrazione esaminerà il preconsuntivo dell'esercizio 2009. I risultati a questo punto dovrebbero essere migliori rispetto al calcolo degli analisti, che avevano preventivato per il gruppo una perdita di 470 milioni di euro.

Sullo scalone di Palazzo Mezzanotte, incalzato dai giornalisti, Marchionne ha parlato anche di Detroit e dell'integrazione fra Fiat e Chrysler, annunciando che il marchio torinese farà la sua mossa sul mercato Usa a dicembre, quando sarà possibile acquistare una 500 in tutte le concessionarie della casa automobilistica americana. Diverso da gestire invece il caso Alfa Romeo, definito come un bambino da curare. Il potenziale del marchio italiano sarebbe enorme e, secondo le parole di Marchionne, la colpa gestionale che non ha permesso di ottenere dei risultati verrà compensata in questo 2010, attraverso un processo di integrazione industriale e tecnologico del nuovo agglomerato.


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